Aikido e Neuropsicologia
Premessa: non ho trovato articoli divulgativi in merito, perciò vi ho riportato, a parole mie, un interessante argomento in cui mi sono imbattuta oggi a lezione, compendiato di qualche riflessione e congettura personale. Vi trasmetto queste informazioni con mero intento di condivisione, in un ottica integrativa e costruttiva, non certo, ovviamente, per scatenare infinite faide filosofiche tra orientamenti epistemici. Ho cercato di esprimermi in modo comprensibile e di non dilungarmi troppo... spero di essere riuscita nel mio intento, almeno per quanto riguarda la chiarezza espositiva. :)
Le aree parietali, molto in generale, ricoprono un ruolo centrale nell’integrazione complessa di input somatosensoriali. In parole povere, tutte le informazioni che provengono dai nostri organi recettivi vengono messe insieme per formare una sorta di “senso del sé corporeo integrato”, unico e coerente. Sempre in termini molto semplici e proliferanti di imprecisioni, si può descrivere il seguente processo:
propriocezione (parietale) --> coscienza-scelta-selezione del movimento (corteccia prefrontale) --> movimento (area motoria primaria, anatomicamente a cavallo tra le due) --> feedback vari (periferie sensoriali) --> di nuovo propriocezione ecc.
Nello specifico, vi è una piccola area, la VIP, che sembra giocare un ruolo molto interessante nella percezione del proprio corpo nello spazio. Si tratta della porzione più profonda di un solco che attraversa orizzontalmente il lobo parietale, il solco intraparietale, per l’appunto. Quest’area contiene delle cellule bimodali, così definite perché presentano campi recettivi sia tattili che visivi e svolgono la funzione funzione di “ancorare” i primi ai secondi, vale a dire l'imput tattile a quello visivo, creando una sorta di topografia propriocettiva. Questi neuroni, detta più semplicemente, consentono la percezione del proprio corpo in movimento nello spazio. La VIP, per via di tali proprietà funzionali, è notoriamente implicata nei movimenti di reaching e di pointing (raggiungere e indicare punti nello spazio), e già questa informazione basterebbe a farla apparire molto interessante. Ma ciò che davvero la rende oltremodo intrigante è il fatto che è stata dimostrata la sua implicazione in un fenomeno che, per capirci, potremmo chiamare “estensione propriocettiva”, attraverso un esperimento che vede come protagonisti un primate, una sorta di bastone-rastrellino, delle noccioline (ahimé troppo lontane!) e qualche microelettrodo per registrale l’attività puntuale delle cellule di tale area (sulla cui etica in questa sede sorvolo). Lungi dall’essere una barzelletta, questa condizione sperimentale ha permesso di scoprire che i neuroni della VIP tendono ad estendere i propri campi recettivi agli oggetti di cui facciamo uso intenzionale, ovviamente in seguito ad un debito tempo di apprendimento. Sempre per intenderci: gli stessi neuroni che scaricavano quando la scimmia muoveva la mano verso le noccioline, cominciano a scaricare quando muove la punta dell’oggetto che le è stato fornito per raggiungere e trarre a sé l’allettante stimolo alimentare. Un esempio, tra i tanti, dello stesso fenomeno si ha nella guida di un’automobile: superato il periodo iniziale di familiarizzazione, si comincia a sviluppare una sorta di percezione del veicolo come estensione di sé, in modo da dirigerne il volume, in particolare nei movimenti fini di una manovra di parcheggio, facendo affidamento ad indizi impliciti, propriocettivi.
A seguito di una tale premessa si apre un mondo di connessioni e rimandi con la pratica dell’aikido. Il mio primo pensiero questa mattina, nell’apprendere queste informazioni, è stata una rievocazione immaginifica di un bokken e della mia esperienza con tale “strumento”. In quest’ottica, ho subito pensato, si potrebbe sostenere che siano proprio le cellule bimodali della VIP che ci consentono di estendere la nostra mente fino alla punta di una spada e di fonderci con l’arma per riuscire a muoverla come se fosse parte integrante del nostro braccio e, in definitiva, del nostro corpo.