Lo stretching del Cuore
Tutto era pronto. Il Dojo illuminato da un'intensa luce bianca che faceva risplendere la grande distesa verde del tatami, disegnando il luogo perfetto che avrebbe accolto l'intensa esperienza che di lì a poco avremmo vissuto insieme.
Oltre cento praticanti condividevano quello spazio, quasi fuori dal tempo, nella fremente attesa di ricevere gli insegnamenti di colui che è già mito.

La concentrazione nell'entrare in noi stessi, ci condusse verso la consapevolezza del corpo e delle nostre possibilità di movimento... pian piano la cedevolezza e una presente morbidezza, cominciarono ad entrare sempre più nella pratica rendendola fluida, serena ed amabilmente gioviale.
L' azione diventava sempre meno spigolosa, più morbida, armoniosa, fino a sfociare in una silenziosa, totale, connessione tra praticanti.
Questa intensa relazione avvolgeva tutti gli studenti, andando a confluire e rigenerarsi nell'esempio di Endo Sensei che, in uno stato quasi di grazia, regalava copiose esperienze di vita vissuta nell'Aiki.
La nostra attenzione veniva guidata, costantemente, verso il rapporto armonico che naturalmente sussiste tra le componenti interne dell'essere umano: mente, spirito e cuore, entità diverse e distinte che insieme danno senso alla pratica di ogni aikidoka.

Più si procedeva nella ricerca del punto di equilibrio, più il nostro allenamento diventava corposo ed intenso: tutti gli elementi erano in gioco... sensazioni interne generavano il naturale movimento: nessuna tecnica, tutte le tecniche.
L'insegnamento di Sensei ci conduceva oltre l'apparenza delle azioni esterne, facendoci superare il concetto di forma fine a se stessa, verso il senso più profondo dell'Aikido.
Estrema importanza si poneva sul "sentire" del praticante, sull'attitudine del proprio Cuore, su come ogni lezione e ogni seminario debba iniziare con un vero e proprio allenamento, una sorta di "stretching" del Cuore che lo renda più duttile e sempre pronto ad accogliere ciò che accade ed accadrà nella nostra esistenza.
Molti gli scambi tra praticanti, molti gli scambi con Endo Sensei che concedeva senza riserve ad ognuno di noi.

Ecco l'esempio che si manifestava nella sua persona: non praticare Aikido ma essere Aikido in ogni situazione, dove lo scambio reciproco sia vissuto come comunicazione di sensazioni, in costante ricerca di unità in un rapporto di ascolto e comprensione.
Partecipazione, organizzazione ed una docenza di mirabile livello che, fondendosi insieme, hanno dato vita ad un'esperienza comune che rimarrà per molto tempo nell'animo di tutti noi.
Un ringraziamento profondo per questa superba occasione, nella quale Endo Shihan ha riversato l'anima più intima della propria conoscenza.